Corrado Alvaro

Corrado Alvaro

Por Gennaro Mercogliano

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Sinopsis

Corrado Alvaro è inesauribile, le sue pagine sono dense, piene, ricche di mondi, di stimoli, di sfumature, di suggestioni, di atmosfere che si scambiano il fiato di continuo e mettono il lettore in una condizione di affettuoso straniamento. Qualcuno è arrivato a dire perfino che ogni pagina di Alvaro è un romanzo tanto è fitta la dovizia di sentimenti, di idee e di risvolti ideali e umani di cui si parla. Ma è inesauribile soprattutto per chi ha avuto ed ha, come Gennaro Mercogliano, la pazienza e l’amore di analizzarlo nella sua complessità che ha rivelato lati straordinari di un percorso letterario a dir poco raro e complesso nel panorama italiano della prima metà del Novecento. Gennaro Mercogliano, che da oltre trenta anni visita e rivisita Alvaro, questa volta ha voluto offrire lo scrittore in una dimensione che va addirittura oltre l’assunto puramente critico, facendolo diventare una sorta di alter ego che gli ha permesso di discutere liberamente di tutti i particolari legati all’esistenza dello scrittore di San Luca a partire dall’infanzia. Infatti torna il ricordo del padre che voleva il figlio scrittore, torna il sogno della letteratura come rigenerazione e riscatto sociale, come mito che racchiude ideali e speranze per portare il tutto verso la crescita del popolo calabrese e non solo. Il viaggio compiuto da Gennaro Mercogliano appassiona e trascina soprattutto perché non si limita a ripercorrere l’attività di Alvaro dentro la scientificità rigorosa delle analisi (“Il discorso che mi premeva fare è stato svolto di capitolo in capitolo, articolandosi nei riferimenti critici e testuali che mi sono sembrati idonei a chiarire il nucleo tematico-espressivo più rilevante e, direi, riassuntivo della vasta produzione alvariana, centrata sulla poetica della memoria e sull’impegno civile”), ma vi aggiunge le personali considerazioni su incontri che illuminano di una luce diversa, proprio di quella luce di cui parla Cristina Campo, uomini, cose, paesaggio e storie. Ciò, ovviamente, non ha fatto mai dimenticare a Mercogliano il suo assunto, quello di far risaltare a tutto tondo il ritratto di uno scrittore che si relaziona al suo tempo, oltre che al passato, per cogliere non soltanto intuitivamente il senso segreto del vivere proiettato verso l’avvenire. [...] Senza farne esplicita dichiarazione Mercogliano ha setacciato non solo tutta la produzione di Alvaro, ma anche i testi critici a lui dedicati. Infatti incontriamo in maniera sparsa citazioni pertinenti a volte condivise e altre volte no, prese da Walter Mauro, da Pasquale Tuscano, da Aldo Maria Morace, da Pietro Pancrazi, da Maria Luisa Astaldi, da Emilio Cecchi, da Luigi Reina, da Geno Pampaloni, da Cassata, Alessandrini, Balduino, Fortini, Contini, a dimostrazione di un lungo paziente lavoro di scavo che ha permesso di realizzare queste pagine illuminanti e direi “necessarie” per entrare, in maniera diretta e senza pregiudizi, in quel vasto mondo di Alvaro le cui sorprese non sono ancora finite.[...] Dante Maffia

Gennaro Mercogliano