Lineamenti di Religione Universale

Lineamenti di Religione Universale

Por Raffaele Isolato

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Sinopsis

I Lineamenti di Religione Universale sono una raccolta di trenta saggi di argomento etico, religioso e più strettamente metafisico, che si propone di affrontare con massima chiarezza espositiva la fenomenologia del divino nel mondo civilizzato. La prima parte della raccolta esamina il rapporto dell’Io col mondo esterno, alla luce dei sempre più evidenti problemi di spersonalizzazione del soggetto umano ai danni della piena consapevolezza della propria responsabilità esistenziale. Politica, famiglia, morte e sacralità sono i miti sfatati in questa sezione, analizzati e ricomposti alla luce di una generale ricostruzione della storia dell’autoreferenzialità individuale. Non esiste un rapporto standard tra coscienza dell’Uno e corporeità fisica, in quanto il corpo umano è esso stesso mondo esterno; mondo esterno e sconosciuto in gran parte è l’universo sensoriale elaborato dal cervello, e ancora alieno è il significato ultimo del sistema cosmico concepito dal Pensiero. All’uomo non resta che un perenne, precario equilibrio tra esistenza e nulla, che è all’origine anche dell’assurdo a cui sempre più spesso si riduce una vita condotta in totale assenza di certezze e coordinate. La seconda parte del trattato è di matrice più specificatamente religioso/cristiana. Si rielabora la figura del Dio ebraico della Genesi, e si rivisita il processo creativo quale strumento di estrazione del mondo dalle nebbie dell’indistinto. Dio non è un principio ideale di perfezione, bene, infallibile legislazione; esso è il demiurgo appena uscito dal nulla universale, il Pensiero primo e appena corrotto dall’imperfezione dell’increato. Ogni uomo, in quanto creatura finita e impelagata in un sistema di frammentazioni cognitive, è direttamente responsabile della morte del “suo” principio divino, e della sua occasionale, parziale resurrezione. La terza e ultima parte si focalizza sulle prospettive future di un’umanità prevalentemente consacrata al caos e alla flagellazione psichica. Si cercano di individuare le vie d’uscita di un popolo in perenne ricerca di un senso, e si smentisce l’esistenza di un progresso storico e morale che ci avvicina a una perfezione etica soltanto immaginaria. La nascita di una Religione Universale è auspicata come controparte risolutiva dei danni delle religioni storiche; la morte è finalmente vista come “correzione” del danno esistenziale, e l’attuale preponderanza del virtuale nella quotidianità annuncia una sempre minor presa dell’elemento “concreto” nelle categorie fondanti il panorama epistemico delle future generazioni. Si prospetta un Cristianesimo nuovo, svincolato dalle superstizioni che l’hanno finora legato alle esigenze di uno specifico popolo, di una grossolana politica, di un miscuglio di coordinate storiche e culturali già superate nel giro di qualche decennio. La nuova religione è oltre il tempo, oltre la morte, e per questo anche oltre ogni immaginabile attaccamento alla vita psichica.

Raffaele Isolato