La morte di Ivan Il’ic - La sonata a Kreutzer (Annotato)

La morte di Ivan Il’ic - La sonata a Kreutzer (Annotato)

Por Miguel Aguerralde, Lev N. Tolstoj

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Sinopsis

La morte di Ivan Il’ic La storia della vita del giudice Ivan Il’ic Golovin, consigliere della Corte d’Appello di San Pietroburgo “era la più semplice, la più comune e la più terribile”. Figlio di un alto funzionario del governo, “membro inutile di numerose inutili istituzioni”, aveva studiato giurisprudenza ed era diventato giudice istruttore di una remota provincia. Proprio mentre sta arredando la nuova casa a San Pietroburgo, però, cade dalla scala e sbatte col fianco sulla maniglia della finestra. Sul momento sembra una cosa da nulla, ma con l’andar del tempo inizia a manifestarsi un malessere proprio in corrispondenza del punto in cui la maniglia l’aveva colpito. Il dolore cresce costantemente ed evolve in una misteriosa malattia, a cui i medici non sanno dare un nome. Una sorda disperazione prende il protagonista, che non riesce a capire il significato della sua mortalità. Aveva sempre saputo, di essere un mortale, però la concreta prospettiva di dover morire lo inquieta. Tema centrale della storia è quello dell’uomo di fronte all’inevitabilità della morte. Sonata a Kreutzer L’intera vicenda ha luogo durante un viaggio in treno. La voce narrante è quella di un uomo che rimarrà per tutto il romanzo uno sconosciuto. Quest’uomo registra una conversazione tra alcune persone, le quali dissertano animatamente a proposito dei principi fondanti dell’amore, e della sua stessa definizione. In particolare, emergono le posizioni nettamente contrapposte di una signora, che difende l’amore «fondato sulla comunanza d’ideali o sull’affinità spirituale», e quella di un uomo di nome Pozdnysev. Costui in seguito si ritrova nello scompartimento da solo con lo sconosciuto narratore, al quale inizia a raccontare la sua storia e confessa il proprio terribile segreto. Dopo aver presentato alla moglie un musicista, inizia a sospettare una relazione tra i due. Tuttavia, convinto che il musicista stia per partire ed uscire per sempre dalla sua vita, Pozdnysev si assenta di casa alcuni giorni per curare i propri affari in provincia. Una lettera della moglie, ricevuta due giorni dopo la partenza, riaccende la gelosia dell’uomo: il violinista non è partito e le ha già fatto visita. Pozdnysev ritorna precipitosamente a casa, dove arriva in piena notte. Trovandola a tavola con il musicista, in preda alla rabbia, l’uomo pugnala la moglie. Pozdnysev si rende conto della gravità del misfatto soltanto alcuni giorni dopo, quando viene condotto presso il tumulo della moglie. Al termine del proprio racconto, congedandosi, il disperato uxoricida implora il perdono del proprio compagno di viaggio. Il dubbio sull’effettivo tradimento della moglie non è svelato da Tolstoj: se la donna avesse davvero voluto tradire il marito, perché avvertirlo della presenza del musicista, quando le era ben nota la gelosia di Pozdnysev per quest’uomo? Sembra altrettanto inverosimile che la moglie voglia davvero consumare un rapporto extraconiugale sotto gli occhi dei figli, della balia e della servitù, senza la minima precauzione. Allo stesso tempo la visita ad una donna sposata in piena notte nella Russia di fine Ottocento, così come l’evidente intesa tra lei ed il musicista, forte di un’educazione libertina nei salotti parigini, non possono non generare il sospetto sulla natura del loro rapporto.

Lev N. Tolstoj