Il Canto di Kalipso: la Dea del Sublime. Il Nulla ed il Sublime. Una Nascente Ontologia dell’Opera d’Arte.

Il Canto di Kalipso: la Dea del Sublime. Il Nulla ed il Sublime. Una Nascente Ontologia dell’Opera d’Arte.

Por Giacinto Plescia

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Sinopsis

Un excursus delle contemplanze della Bellezza e del Sublime, dalla classicità a Burke, Kant, Hölderlin, Heidegger approdano ad una Ontologia del Sublime. In Longino il meraviglioso, la risonanza con lopera darte, il pathos, accomunano artista e fruitore dellarte: Il Sublime genera smarrimento e paura. Per Burke "Il Sublime" richiama le forze della natura, nasce da sofferenza, pericolo. In Kant la grandiosità della natura suscita il senso dei limiti umani, da qui smarrimento e attrazione. In Heidegger nel Sublime vive il non-Fondamento: lAngoscia. Nel Sublime, - che si svela nellInfinito o nellAbisso: esemplificato da Kalipso - sono presenti: Ek-stasi, Ab-grund. Nellinterpretanza givoniana si ha nuovo paradigma: larkè, una Singolarità: lEventuarsi dellAbissalità: unontologia dellopera darte. Sublimità e estetica musicale sono cadenzate da Mozart, Eleuro e Leibniz; morfogenesi e complessità da Leibniz e Thom. Il testo è intriso di queste pregnanza e salienza.

Giacinto Plescia